
Dieta chetogenica e sport
Vi ho raccontato i primi mesi di dieta chetogena, che spesso assomigliano ad un giro sulle montagne russe. Ma non preoccupatevi, le cose piano piano migliorano, la dieta diventa familiare, voi diventate più esperti, e così le possibilità aumentano. È il momento di fare un po’ di sana attività fisica! Ricordo che, all’inizio della dieta di mio figlio, passavo molto tempo in rete per cercare prodotti adatti alla cucina chetogenica: tra volte su quattro, mi ritrovavo su siti di prodotti per culturisti!
Prima di parlare dei rapporti tra dieta chetogenica e sport, ricordiamo che iniziare una dieta chetogenica senza controllo medico, può essere molto dannoso per il vostro organismo. Quando invece la dieta è prescritta e controllata da uno specialista, può avere delle applicazioni anche nello sport. Soprattutto negli ultimi anni, la dieta chetogenica è stata infatti adottata da molti nutrizionisti che seguono sportivi, anche a livello agonistico (nota 1). In Italia un grande esperto di questo settore è il Professore Antonio Paoli dell’Università di Padova, che da anni studia la dieta chetogenica e in particolare la sua relazione con lo sport agonistico (nota 2).
L’alimentazione degli sportivi agonistici viene tenuta sotto strettissima sorveglianza, ed è quindi relativamente facile fare degli studi e delle comparazioni tra diverse diete. La maggior parte delle ricerche concordano sul fatto che la dieta chetogenica è possibile e anzi raccomandata, soprattutto nella fase di preparazione alle gare degli sport di endurance (cioè di resistenza, come la bicicletta) (nota 3), mentre non aumenta o addirittura rischia di abbassare le performance negli sport di potenza.
Ma lasciamo il campo agonistico, e torniamo ai nostri bambini (o adulti) che seguono una dieta chetogenica per l’epilessia: cosa ci serve sapere?
Innanzitutto che l’esercizio fisico è intrinsecamente chetogenico, e quindi in tutte le sue forme faciliterà i cambiamenti del metabolismo che portano alla chetosi. (nota 4) Questo vuol dire che se la persona che segue una dieta chetogenica è fisicamente attiva, la chetosi sarà raggiunta più facilmente, e, quando il livello di chetosi scende, sarà più facile farlo risalire.
Il livello di attività fisica è purtroppo spesso compromesso tra i pazienti epilettici, alcuni dei quali non hanno il completo controllo dei movimenti, oppure vengono alimentati via sondino. Ma se il vostro KETOGOURMET ha una buona capacità di movimento, allora farlo muovere e praticare uno sport o un’attività fisica è sicuramente un beneficio non solo per la sua salute fisica ed emotiva, ma anche per l’efficacia e il mantenimento della dieta stessa.
Ricordatevi però che quando si inizia una nuova attività sportiva, nei giorni di allenamento il bilancio energetico andrà integrato, perché il bambino consumerà un maggior numero di calorie. Un calcolo preciso non è facile, e dipende da moltissimi fattori (tipo di attività, peso, frequenza) ma per darvi un parametro molto approssimativo, un’attività intensa ma aerobica (come per esempio il nuoto), può portare un bambino del peso di 20kg. ad un consumo di calorie di circa 150Kcal/ora. Prima di apportare qualunque cambiamento alla dieta, chiedete comunque consiglio al vostro dietista!
Un altro aspetto del metabolismo, legato all’attività fisica e non solo, che può anch’esso aiutare il mantenimento della chetosi, è il livello di carnitina. Se volete saperne di più, ecco un link ad un post di KETOGOURMET dedicato all’argomento.
Il vostro Frankie
#Ketochef e #AmicoKeto