
Dieta chetogenica
La dieta chetogenica (KD), una dieta ricca di grassi, a basso contenuto di carboidrati ed equilibrata in termini di apporto energetico e proteico, rappresenta un’alternativa terapeutica per bambini e adulti con epilessia farmacoresistente (ad es. la sindrome di Lennox-Gastaut). La forte limitazione dei carboidrati e l’elevata quantità di grassi portano alla chetosi, uno stato metabolico in cui viene rilevata una riduzione nella frequenza delle crisi epilettiche. Inoltre, la dieta chetogenica è consolidata come prima scelta per il trattamento di altri disturbi come il deficit di Glut-1 e il deficit di piruvato deidrogenasi. Oltre a queste indicazioni accertate, un numero crescente di studi e ricerche evidenziano una potenziale efficacia della dieta chetogenica per il trattamento delle patologie neurodegenerative (Alzheimer, M. Parkinson) o del cancro.

Il quoziente chetogenico (KQ) Descrive il rapporto tra grassi e carboidrati + proteine previsto dalla dieta, ad es. 4:1 = 4 parti di grassi e 1 parte di carboidrati + proteine.
Tipi di dieta chetogenica
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Nella dieta chetogenica classica viene fissato un quoziente chetogenico di 4:1 o 3:1 utilizzando un programma di calcolo.
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Nella dieta Atkins modificata (MAD) – un sottoinsieme della KD – si calcola solo la quantità di carboidrati assunti quotidianamente. Tale quantità è pari a 10 g nei bambini e 15-20 g negli adolescenti e negli adulti. Allo stesso tempo, si dovrebbe assorbire il 65 % della quantità giornaliera di energia sotto forma di grassi e ridurre l’assunzione di proteine, determinando un KQ di 1,8:1.
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Il trattamento a basso indice glicemico (LGIT) funziona con un rapporto 1:1, che non viene calcolato. Il trattamento LGIT utilizza alimenti con un basso indice glicemico, inferiore a 50, con un apporto di carboidrati pari a 40-60 g al giorno e un elevato contenuto di fibre. L‘assunzione di grassi raccomandata dovrebbe essere pari al 60% della quantità giornaliera di energia, mentre l’assunzione di proteine deve essere ridotta.
Dieta chetogenica in caso di epilessia
Per i pazienti epilettici le cui crisi convulsive non possono essere tenute sotto controllo assumendo farmaci antiepilettici, si parla di epilessia farmacoresistente. In base all’osservazione dell’effetto favorevole del digiuno sulla situazione convulsiva in numerosi pazienti epilettici, la dieta chetogenica è stata introdotta nel trattamento dell’epilessia già 90 anni fa. Il meccanismo d’azione della KD nell’epilessia è tuttora ignoto. Tuttavia, in circa un terzo dei pazienti epilettici trattati in dieta chetogenica gli attacchi scompaiono, mentre un altro terzo presenta una significativa riduzione degli attacchi almeno del 50 %. L’efficacia dimostrata maggiore della KD si registra nell’età tra due e cinque anni. Il successo della terapia relativamente alla riduzione degli attacchi può venire valutato approssimativamente dopo un periodo da quattro a otto settimane. La dieta deve essere seguita di norma per due anni e per parte dei pazienti l’effetto raggiunto permane oltre la sua conclusione.

I grassi MCT nella dieta chetogenica
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I grassi MTC vengono degradati dal fegato più facilmente e più rapidamente (senza carnitina come molecola trasportatrice) rispetto ai grassi LCT.
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I grassi MCT hanno un minore apporto calorico rispetto ai grassi LCT (MCT: 8,3 kcal/g; LCT: 9,2 kcal/g).
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I grassi MCT sono più chetogenici rispetto ai grassi comuni (a parità di quantità si producono più corpi chetonici).
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I prodotti Kanso sono costituiti in gran parte da acidi grassi C8 e C10 e hanno proprietà anticonvulsive, dato che gli acidi grassi C10 mostrano un effetto di riduzione degli attacchi (Chang et al. 2016, Brain Journal of Neurology).
Nota: Questo articolo è solo a scopo informativo e non sostituiscono i consigli medici e dietetici individuali.